Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Una campagna promossa da FSFE

Perché il software creato usando i soldi dei contribuenti non è rilasciato come Software Libero?

Vogliamo che la legge richieda che il software finanziato pubblicamente e sviluppato per il settore pubblico sia reso pubblicamente disponibile sotto una licenza Software Libero/Open Source. Se è denaro pubblico (public money), allora dovrebbe essere pubblico anche il codice sorgente (public code).

Il codice pagato dalle persone dovrebbe essere disponibile alle persone!

Informati sul sito della campagna dove si può firmare la lettera aperta.

Puntata del 10 nevembre 2024. Da domani, 11 Novembre, TSMC smetterà di vendere a Pechino chip con tecnologia sotto i 7nanometri (inclusi). A che tecnologia sono arrivate le industrie della repubblica popolare cinese? Quanto divario le separa ancora da quelle occidentali? Vedremo tutto questo, legandolo alla condizione geopolitica Taiwanese.

Alcuni cambi di licenze continuano a mettere in crisi la nostra coscienza: il software libero è sempre la scelta migliore? Anche quando Amazon dice di sì? Sempre più progetti si stanno muovendo verso licenze non compatibile con la tradizionale definizione di software libero; i motivi ci sembrano quantomeno comprensibili.

Chiudiamo con alcune notiziole riguardo ai temi del copyright, dei sistemi di trasporto pubblico su ferro ma, soprattutto, di tecnologie digitali obsolete.

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa

Il 13 giugno Webinar del Gruppo di studio sulle tecnologie dell’informazione nelle biblioteche e biblioteche digitali (TBID) dedicato al software libero e open source.

Il Gruppo di studio sulle tecnologie dell’informazione nelle biblioteche e biblioteche digitali (TBID) vi invita al webinar dedicato al tema software libero e open source.

Tutte le info sul sito dell'Associazione Italiana Biblioteche

Il primo Land a trasferirsi da Windows al sistema operativo di Linux è lo Schleswig-Holstein, nell'ambito della strategia tedesca per la sovranità digitale della PA tedesca.

Secondo il ministro della digitalizzazione Dirk Schrödter la sovranità digitale è parte integrante della strategia digitale dello Schleswig-Holstein.

Dopo che i primi piani erano stati annunciati alla fine del 2021, a quanto pare è giunto il momento: con la decisione del governo di introdurre LibreOffice come soluzione standard per l’ufficio a tutti i livelli, il governo dello Schleswig-Holstein ha ora dato il segnale di partenza per il passaggio dal software proprietario al software libero e open source -Sistemi sorgente.

Movimento in sei atti...

leggi l'articolo

La puntata racconta la storia di una backdoor scoperta recentemente all'interno del sistema operativo Linux. Nonostante in questo caso tutto sia stato scoperto prima che potesse essere realmente efficace, vale la pena di andarla a guardare in dettaglio, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista delle dinamiche sociali che la hanno permessa.

Proseguiamo con l'ormai immancabile Piracy Shield. Nonostante sia ormai chiaro che il sistema fa acqua, AGCOM lo difende a spada tratta, respingendo tutti i reclami e contrattacca comminando multe a chi la pensa diversamente, come Assoprovider. Peccato che probabilmente la multa non è dovuta. Con Cloud Flare invece, bandiera bianca (nel senso di whitelist).

Chiudiamo con le notiziole, tra cui segnaliamo il rinvio dell'estradizione di Assange a quando gli Stati Uniti dichiareranno che Assange non rischia la pena di morte. Per il resto, solite cose: schermi che guardano te che guardi pubblicità che alimentano AI che non funzionano.

Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa

Agnese Trocchi di C.I.R.C.E. parteciperà al dibattito durante la digital week di Milano.

I sistemi distribuiti, che appassionarono i pionieri della comunicazione in rete in virtù delle loro caratteristiche di decentralizzazione, sono stati invece piegati a logiche di centralizzazione esasperate, dettate dalla corsa alla capitalizzazione del dato. Abbiamo coinvolto tre esperti di diverse discipline per un appassionante viaggio multidisciplinare attraverso il passato, il presente e il futuro dei sistemi distribuiti e il loro impatto sulla società contemporanea. Esploreremo l'evoluzione in corso nelle relazioni tra esseri umani e tecnologia e ci chiederemo come è possibile trasformare il modo in cui sviluppiamo e utilizziamo le tecnologie per ottenere ecosistemi digitali più inclusivi ed equi. Come possiamo oggi riscoprire le tecnologie conviviali? Con quali architetture hardware e software?

Leggi tutto sul sito della Digital week

I webinar interattivi di Programma il Futuro: un'occasione per parlare del nostro materiale didattico, dei temi legati alla Cittadinanza digitale consapevole e rispondere in diretta alle vostre domande.

I prossimi appuntamenti (orario: dalle 18.00 alle 19.00):

  • martedì 3 ottobre – Daniele Scasciafratte – La privacy al tempo dei social network
  • martedì 17 ottobre – Gabriele Ponzo – Approfondimenti su LibreOffice Calc
  • martedì 31 ottobre – Alessandro Sarretta – Approfondimenti su Open Street Map
  • martedì 14 novembre – Daniele Scasciafratte – Provare Linux su una macchina virtuale
  • martedì 28 novembre – Gabriele Ponzo – Approfondimenti su LibreOffice Draw
  • martedì 12 dicembre – Italo Vignoli – Uso di Linux come sistema operativo

Tutte le informazioni sul sito di Programma il Futuro

Il Centro sociale occupato e autogestito “Angelina Cartella” di Reggio Calabria ha ospitato fino a domenica 10 settembre l’Hackmeeting 2023, l’incontro annuale che si tiene dal 1998 ed è dedicato alle controculture digitali italiane, “quelle comunità – si legge nell’indizione dell’appuntamento – che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più.

l’hackit è solo per hackers, ovvero per chi vuole gestire la propria vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua”.

Il programma una quattro giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare “assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

Radio Onda d'Urto ha intervistato alcuni partecipanti
Ascolta l'audio sul sito della radio

All'hackmeeting di settembre verrà presentata Plaid. La webapp che consente di ascoltare diretta o trasmissioni registrate scegliendo tra le radio che sono aggregate.

Il software non è ancora terminato, ma c’è anche una demo, che come vedete funzionicchia, ma ha ancora da migliorare.

Tra le idee possibili c'è quella di migliorare l’interfaccia grafica rendendola più usabile, oppure di renderla una PWA (quindi installabile su smartphone come anche su Chromium), o di implementare alcune funzionalità, tipo il seek degli audio… insomma cose che riguardano tecnologie browser.

Durante l'hackmeeting oltre a presentare l'applicazione si cercherà anche supporto per migliorare il software.

Guarda il programma del talk ad hackmeeting

Monitora-PA ha sviluppato Minos, uno strumento che è in grado di effettuare una analisi approfondita dei trasferimenti di dati personali effettuati durante una visita ad un sito web.
Il software è ancora in versione alpha ma già funziona degnamente.

Come un qualsiasi browser web, Minos permette di navigare il sito web di interesse, eventualmente autenticandosi alle aree protette da username e password, registrando tutte le comunicazioni effettuate durante l'operazione.
Cliccando sul pulsante "Analizza" viene richiesto all'utente dove salvare il log di tali comunicazioni che verranno analizzate automaticamente per individuare eventuali trasferimenti di dati personali verso terze parti problematiche.
Tale analisi viene effettuata completamente in locale, sul PC dell'utente, così che nessuno dei dati personali registrati venga inviato a Monitora PA o a terze parti.
Laddove vengano individuati trasferimenti sospetti, Minos permette all'utente di compilare con pochi click un reclamo da inviare successivamente all'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Lo scopo di Minos è duplice: da un lato permettere ai Titolari di siti web pubblici o privati di individuare autonomamente eventuali illeciti in corso (senza aspettare le ormai consuete PEC di Monitora PA 😜), dall'altro permettere a ogni cittadino di analizzare i siti web che frequenta abitualmente e reclamare facilmente al Garante qualora i suoi diritti siano stati violati durante la navigazione.

Leggi tutto e scarica il software dal sito di Monitora-PA

Lunedì 17 luglio, si è svolto a Pordenone un incontro, organizzato dal Gruppo consiliare Misto dal titolo "Codice dell'Amministrazione digitale (Cad) e Regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr): casi di successo a km zero".

Lo evidenzia in una nota il consigliere regionale promotore, Furio Honsell (componente del Misto e rappresentante di Open Sinistra Fvg), ricordando che si tratta di un appuntamento, dedicato primariamente alle istituzioni scolastiche, nel corso del quale verranno approfonditi i possibili vantaggi delle soluzioni Open Source, soprattutto rispetto al tema della riservatezza dei minori nelle scuole.

Honsell promuove ormai da anni l'utilizzo di sistemi di Open Source quale opportunità sia tecnica che culturale. Attraverso l'evento di Pordenone l'obiettivo è perciò quello di sensibilizzare i dirigenti e tutti gli operatori del mondo della scuola attraverso gli interventi di docenti, esperti e professionisti del settore. Tra questi anche Giorgio Favaro, Stefano Borroni Barale, Paolo Dongilli, Albano Battistella e Mauro Biasutti.

"È fondamentale sollecitare sul tema anche l'Amministrazione regionale - evidenzia Honsell - attraverso la discussione e l'esame di leggi ad hoc, come quella che avevamo presentato durante la scorsa legislatura e che ripresenteremo nelle prossime settimane in aula. La finalità è quella di promuovere l'utilizzo, lo sviluppo e l'educazione al software libero, affrancando il nostro Paese e le nostre amministrazioni dal colonialismo digitale di poche multinazionali e sviluppando così i principi della conoscenza aperta, creando nuovi posti di lavoro qualificati nel settore".

Guarda/Ascolta la registrazione dell'incontro

La lotta. Le alternative a Google Classroom. Inchiesta sul Progetto Fuss avviato fin dal 2005 dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Parla Graffio, collaboratore del centro C.I.R.C.E.: "Le scuole sono spinte ad adottare software che hanno un modo loro di funzionare che non è quello delle relazioni umane. Così rischia di venire meno quindi la relazione tra i compagni di classe e tra gli insegnanti"

La digitalizzazione nella scuola può anche essere guidata e non imposta. Lo pensano alcuni gruppi di pensatori informatici che hanno avviato incontri in tutto il paese per aiutare i docenti a capire cosa significa, soprattutto nella didattica, lavorare con il modello del software libero e perché scegliere tra grandi gruppi e piattaforme non-profit.
Non è una scelta tecnica ma del tutto politica e riguarda la condivisione del sapere, la libertà di accesso alle informazioni e l’idea di scuola come una comunità in cui tutte le sue componenti partecipano attivamente al processo di costruzione della conoscenza.

Leggi l'articolo su C.I.R.C.E.

Nella stessa pagina anche un'intervista a Renata Puleo (ALAS) dal titolo "«Oltre il Pnrr, a scuola con un’idea cooperativa della tecnologia»". Parla Renata Puleo, già dirigente scolastica e oggi socia dell'Associazione lavoratori scuola (Alas) che partecipa alla mobilitazione contro la digitalizzazione imposta dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): "Serve una critica all’uso capitalistico delle piattaforme digitali impiegate anche nella didattica in funzione di una loro concezione democratica, solidale e conviviale"

Leggi l'Intervista a Renata Puleo

26 giugno 2023
Incontro con le scuole del Lazio. Un approccio alle tecnologie informatiche da parte delle scuole che fa leva su un modello di condivisione realmente democratico basato sul software libero in grado di garantire la sicurezza dei dati personali secondo il GDPR e nel pieno rispetto del Codice di Amministrazione Digitale (CAD)

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Partecipa all'incontro Guido Scorza, componente del collegio del garante per la protezione dei dati personali

Programma
ore 17 - Introduzione.
Massimo Corinti, Data Protecion Officer (DPO)

ore 17,05 - Che volto avrà la scuola del futuro
Stefano Borroni Barale. Docente. CUB SUR

17,20 - Il progetto FUSS e la creazione di Valore Pubblico
Paolo Dongilli, Progetto FUSS, Provincia Autonoma di Bolzano

17,35 - L'impegno di Zorin per una scuola libera
Albano Battistella, Zorin

17,45 - Aspetti legali da considerare quando la PA acquisisce software
Marco Ciurcina, Avvocato

18,0 - Cosa significa lavorare con il modello del software libero e perché è la soluzione ideale per le scuole. 3 testimonianze di aziende operanti operanti sul territorio azionale

  • Christian Surchi, True Elite
  • Marco Marinello, Qnets
  • Giorgio Favaro, Continuity

18,15 - Sostegno sul territorio a Km zero
Associazioni nel Lazio (Linuxshell Italia, Linux Club Italia, Raom2Lug
Anna Pizzicato e Marco Zampetti

18,30 - 19 - domande e discussione

Per iscriversi e per seguire la videoconferenza:
https://fuss.bz.it/incontro-scuole-lazio

E' disponibile la registrazione video della conferenza di Richard Stallman, tenuta il 7 giugno, alle ore 10.00, nell’Aula multimediale di Palazzo Ricci - Univrsità di Pisa. La conferenza ha avuto luogo nell’ambito di un convegno su Working for the public. Universities, software and freedom.

Richard Stallman è tra i principali esponenti del movimento del software libero: ha avviato nel 1983 il progetto GNU, con l’intento di creare un sistema operativo composto interamente da software libero. Fondatore della Free Software Foundation, nel 1989 ha creato la GNU General Public License, una delle licenze libere più diffuse.

Guarda il video della registrazione su GARR Tv

Antonio Vigilante ha pubblicato la sua Mail al collegio dei docenti, dopo aver spiegato in presenza perché ha votato contro il piano Scuola 4.0

Non ho nulla contro la tecnologia in sé, come ho detto in Collegio. Ho molto contro una certa concezione della tecnologia. Così come non mi piace che a scuola vi siano libri di testo. Non c’è nulla di più umiliante, per un docente, di dover spiegare il libro di testo, e ho sempre trovato singolare che questa umiliazione non sia percepita come tale e si vada invece sempre alla ricerca del libro più aggiornato, più completo, più prestigioso - e più costoso. Mi piace l’idea delle scuole come comunità che creano il sapere e lo condividono: e che dunque i libri di testo, se proprio ne avvertono il bisogno, lo scrivono da sé. E poi lo condividono. È la vecchia pedagogia cooperativa di Freinet. Mi piace l’idea di scuole nelle quali gli strumenti informatici vengono dominati.

Leggi la mail completa

Scegliere il F/LOSS (Free/Libre Open Source Software) comporta costi diversi rispetto al software proprietario, che è la scelta imperante in ambito pubblico e privato. Tutti questi costi hanno in comune il fatto di spingerci, in quanto persone e gruppi, a non dare per scontato il mondo così com'è. Il F/LOSS ci impone di esercitare la nostra immaginazione, esige un costante impegno per potersi materializzare in sistemi concreti. Come vedremo, al di là della semplice etichetta, comporta la promozione della diversità biotecnica, la presa in carico delle relazioni di potere fra le varie componenti di un sistema tecnico (umane, elettromeccaniche, informatiche, ecc.), la valutazione delle risorse impiegate e, in generale, un ampliamento dello sguardo dalla singola interazione con un software al vasto mondo circostante, con tutte le implicazioni del caso.

Sono costi opportunità, come direbbero gli economisti, perché "non esistono pasti gratis"? Sono pungoli per non impigrirci nella reiterazione coatta di automatismi comportamentali tossici?

Come che sia, vogliamo raccontarvi perché a noi piace buttarla in F/LOSS.

Leggi l'articolo completo sul sito di CIRCE

Lo staff di Continuity, all'interno del progetto "ComeInClasse", ha registrato un video nel quale il dirigente e l'animatore digitale di una scuola hanno mostrato come è configurato il loro "google classroom".

Partendo da queste richieste Continuity ha configurato la suite "ComeInClasse" che integra i migliori strumenti rispettosi della privacy affinché:

  • sia molto simile a quanto già in uso
  • sia semplice, integrata, efficace (credenziali centralizzate)
  • copra tutte le necessità richieste ed anche molte altre come, per esempio, la gestione dei flussi amministrativi.

Durante l'incontro è stato confrontata la parte di google configurata dalla scuola ed, in opera, la/le soluzioni alternative configurate allo stesso modo.

Sono stati analizzati i costi e le modalità di fruizione/attivazione utilizzabili già "dal giorno dopo" (per esempio in versione Saas) e/o i possibili progetti PNRR anche quando questi prevedano la presenza di un server in sede.

la registrazione del video è visibile nella piattaforma BBB di Comeinclasse

Lo scorso 11 maggio CIRCE è intervenuta nella tavola rotonda organizzata da Proteo Fare Sapere Ancona e CGIL - FLC.

Il tema era il seguente: I rischi e le opportunità nel Piano Scuola 4.0 nel PNRR: libertà di insegnamento, ruolo del Collegio Docenti e difesa della scuola della Costituzione. L'utilizzo delle piattaforme e delle tecnologie digitali nella scuola pubblica

Nel sito di CIRCE trovate i dettagli dell'appuntamento

Questi i temi trattati nell'intervento:

  • Dati e insegnamento automatico (IA)
  • Libertà di insegnamento e software libero
  • Software libero, conoscenza e lavoro nel territorio

Queste sono le slide mostrate durante l'intervento

In questo periodo si sono tenuti diversi workshop e seminari sull'argomento. Ne segnalo alcuni di seguito:

Sabato 1 aprile 2023 ha avuto luogo il seminario Tecnologie didattiche e PNRR: che fare? organizzato da CUB Scuola Università e Ricerca di Torino

Guarda il video dell'intervento Un altro digitale possibile di Carlo Milani

Hanno partecipato: Carlo B. Milani (C.I.R.C.E. - autore di Tecnologie conviviali), Gruppo di Lavoro Nazionale su Tecnologia nella Scuola (CUB SUR), Luca Malgioglio (Ass. Agorà 33 – La Nostra Scuola), Paolo Dongilli (FUSS), Giorgio Favaro (Continuity), Marco Ciurcina (Studiolegale.it)

Partendo dalle esperienze pionieristiche del progetto FUSS attivo fin dai primi anni 2000 proviamo a fare due proposte concrete, una orientata alla scuola secondaria superiore e l'altra invece più adatta alle scuole secondarie inferiori e alla primaria. Entrambe queste proposte sono in grado, a nostro parere, di permetterci di raggiungere i seguenti obbiettivi:

  • evitare sprechi in tecnologie a rapida obsolescenza o totalmente inutili per la scuola
  • evitare la violazione massiva e reiterata delle legislazioni GDPR, CAD e statuto dei lavoratori
  • evitare l'intrusione massiva nelle vite di discenti e docenti da parte di agenti esterni all'interesse della scuola pubblica

Altre informazioni e registrazioni del seminario si trovano sul cloud della CUB

Per ora è solo una proposta nelle sue prime fasi ma, per come è scritto, il Cyber Resilience Act potrebbe consegnare delle responsabilità a chi programma codice open source.

La Python Software Foundation (PSF) ha messo in luce un particolare della proposta di legge europea Cyber Resilience Act (CRA) che, per come è attualmente scritta, potrebbe compromettere lo sviluppo e la distribuzione di software open source in Europa, perché renderebbe le organizzazioni open source e i singoli individui responsabili per la distribuzione di codice che si rivelasse non sicuro.

[...]

La PSF, l'organizzazione non-profit che ha cura di promuovere la distribuzione del linguaggio di programmazione open source Python, ha scritto una lettera (come anche Eclipse Foundation e NLnet Labs) per evidenziare che il modo in cui è stato scritto il CRA rischia di bloccare lo sviluppo dell’open source in Europa.

Leggi l'articolo completo